11.7.10

Con attenzione


- Hai l’ora? mi chiede

- No,  mi dispiace. Gli orologi mi danno fastidio, è da quando sono bambino che non ne porto uno.

- Guarda sul cellulare!

- Non vado molto d’accordo nemmeno con loro però se vuoi te lo dico. Sono le 11.20.

- Come fai a saperlo scusa?

- Se non ti fidi controlla, chiedi, chiedi pure a quella signora.

- Signora scusi sa mica dirmi che ore sono?

- Certo signorina, le 11.20!

- Mi dici come lo sapevi?

- Guarda in alto, le dico.

- Non dirmi che c’è l’orologio della stazione e non l’ho visto?! Che figuraccia!

Mentre arrossisce, le prendo il viso e quasi con violenza e le faccio guardare il cielo.
Guarda il sole, lo vedi? A mezzogiorno è perfettamente a metà del cielo, in cima.
Questa mattina era li ( ed indico con il braccio disteso l’est che si perde dietro i palazzi) e questa sera sarà la ( indicando l’ovest).  Con un po’ di abitudine, riesci a dividere questo arco in maniera piuttosto precisa. Come vedi l’orologio non mi serve. Se sei nervosa e te ne vuoi andare puoi farlo, non ti ho obbligata. Speravo di farti qualcosa di gradito. Speravo potesse piacerti passare qualche ora con me e invece non vedi l’ora di andartene. Non vedi il sole neanche se te lo indico e pensi a te, pensi di aver fatto una figuraccia. Sei troppo nervosa. Non ti accorgi di quello che fai di come vivi. Forse non ti accorgi neanche che vivi. Non so neanche perché mi sono messo in testa di chiederti di farti compagnia. 


E comunque un po’ più in basso del sole a destra… effettivamente c’è l’orologio della stazione…

Nessun commento:

Posta un commento