17.6.10

E il mio nome non è mai suonato cosi male.

In questo preciso momento, mentre i suoi occhi continuano a incollarsi ai miei maledico la mia dipendenza dal caffè. Non sopporto le persone come lui, che si siedono al tuo tavolo e predendono di parlare anche quando c'è un silenzio troppo grande da permettersi di romperlo. L'ho odiato dal primo momento che l'ho visto.
" Io sono Alessandro"
" Benedetta ". E il mio nome non è mai suonato cosi male.
Ma la storia si ripeteva.

Ora sono sempre qui, ai lati di quella linea gialla che come un recinto chiude le mie vie di fuga. I suoi occhi fissi nei miei che quasi ho paura di ingoiarli.
Insiste con questa storia dell'alternativa e mi sudano le mani perchè io non voglio più rincorrere alternative.
La mia unica alternativa stamattina era prendere quel maledetto treno.

"Allora vieni? "

Mi irrita profondamente ma nello stesso tempo il pensiero di tornare a casa e appendere al chiodo la mia sconfitta non è l'alternativa migliore.
Questa non so dove mi porterà ma tentar non nuoce.

" Va bene "

Mi sorride ma non riesco a fidarmi di lui.
Ma alla fine come ha detto lui, le nostre vite non si devono unire per forza.
Quindi lascerò che la mia strada per due ore corra parallela alla sua per poi prendere una deviazione nella direzione opposta.

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